lunedì 26 marzo 2018

To Do Time- Tessiture orientate, planimetrie e studio di due aree scelte

Tessiture orientate:






Planimetrie:

Area 27. 1:350

Area 27. 1:1000

Area 27. 1:1000 con soleggiamento

Area 58. 1:500

Area 58. 1:1000

Area 58. 1:1000 con soleggiamento








lunedì 19 marzo 2018

To Do Time - Sopralluogo 16.03.2018

Tre aree scelte:

58. UNLost Territories


 27./27+. UNLost Territories
                                                                        


65. UNLost Territories



"PRISMA"


lunedì 12 marzo 2018

To Do Time- "Compagni di strada" e Ipotesi preliminari di programmi

Compagni di strada

- CITTA’ DEL SOLE di Labics, Roma 2016




IVANHOE GRAMMAR SCHOOL di McBride Charles Ryan, Ivanhoe 2015





3 Ipotesi di programma


Ipotesi 1

Ipotesi 2

Ipotesi 3










giovedì 8 marzo 2018

To Do Time - Lo sguardo critico sull' arte

- Little Electric ChairAndy Warhol, 1964

Parola chiave: REALTA'



   
America post bellica, il reddito delle famiglie americane sempre più alto, enormi cartelloni tappezzano le strade delle più grandi metropoli, star del cinema , marche famose , oggetti seriali: questa è la scenografia degli anni 60.

L'opera in questione fa parte di una serie di fotografie intitolate "little electric chair" mai pubblicate dalla stampa per la loro crudezza.

Questa serie è un "pugno nello stomaco" per lo spettatore, l'utilizzo di colori complementari, la posizione dell'oggetto, unico elemento presente nella scena, l'impersonalità della stanza, spoglia e sporca, tutto risalta all'occhio di chi osserva, tutto questo serve solo a ritardare la verità sull'immagine che sto guardando.  l'immagine di una sedia elettrica, un mezzo di morte.
La parola giusta per descrivere quest'opera è grottesco, ma anche reale, e quindi è proprio la realtà in cui viviamo ad essere grottesca, una sedia elettrica esiste, è reale, in quegli anni non ne avevano consapevolezza troppo presi dai cartelloni pubblicitari, dalle riviste , dall'economia.
Non penso che queste fotografie così proposte e così ideate avessero lo scopo di denuncia sociale ma sono state più una sfida  nei confronti di quella società annebbiata e soggiogata dai bei colori, ma quest'opera è ancora attuale, ed è forse questo lo scopo dell'arte.




- Nero, Alberto Burri, 1961

Parola chiave: REALTA'



La tranquillità, apparente, altalenante (pieghe del materiale), ma comunque "costante".

L' irrequietezza, l'irregolarità, gli "imprevisti", in parte minore ma lì in alto comunque presente.

Le saldature, come cicatrici che da una parte richiudono e uniscono, ma dall'altra lasciano un segno.

Il nero come colore per rappresentare un qualcosa di reale, una realtà scomoda ma che esiste inevitabilmente.

Ciò che provo guardando quest'opera è ciò che sento quando rifletto su come è fatta la vita: gran parte di essa - e ciò a cui si aspira- è fatta di serenità, del poter dire "va tutto liscio", con qualche salita da dover superare, ma con una rispettiva discesa. Queste "increspature" sono causate probabilmente dalla saldatura, che io vedo come una grande cicatrice che ricuce le ferite, ti "mantiene integro" lasciando, però, un segno. Ma le cicatrici "filtrano" quel lato negativo, "ruvido" che esiste, che incombe, fatto di ostacoli, problemi, probabilmente fatto di ciò che non si vuole e che però fa parte della realtà. Quest'ultima parte non può essere ignorata, nonostante esista in minor parte, ma concorre alla formazione dell'insieme.



mercoledì 7 marzo 2018

To Do Time - Tre PROGETTI scelti

Tre progetti che hanno attirato particolarmente la mia attenzione tratti da "Antonino Saggio, Architettura e Modernità, Dal Bauhaus a la Rivoluzione Informatica, Carocci, Roma 2010"

- Quartiere Weissenhof a Stoccarda, 1927 - Le Corbusier



"Parallelamente, in un quartiere sperimentale di nuove abitazioni, il Weissenhof a Stoccarda del 1927 (FIGG. 68-69), confluiscono realizzazioni di una serie di altri protagonisti del rinnovamento o che ne erano stati precursori. Vi è la presa di coscienza di un movimento variegato ma anche compatto nel suo profondo spirito di novità. [...]
I nuovi architetti hanno coscienza delle mutate condizioni della società e del ruolo strutturante dell’industria nella produzione, nell’ambiente metropolitano, nella cultura e infine nell’arte. La serialità, lo standard, la sequenzialità, la logica, la razionalità, l’oggettività dei processi e non solo gli aspetti visivi (la lucentezza, la velocità, la dinamicità) presiedono a un mondo nuovo. Il tema è “come” trasformare il paradigma industriale in motore di scelte pertinenti alla sfera dell’architettura. [...]"  (Capitolo 1: Antefatto. L’architettura attardata, pag.23-24)

- CHICAGO - IIT - Crown hall, 1950 - 1956 - Mies van der Rohe




"Con questo progetto statunitense si consuma un arretramento sensibile e drammatico della sua ricerca. Proprio chi aveva compreso come realizzare in un insieme interagente e continuo lo spazio interno e quello esterno abbandona[...]" (Capitolo 6: Mies Van der Rohe. Dello spazio totale)

Asilo Sant'Elia a Como, 1936-1937 - G. Terragni



"L’archetipo originale, il blocco compatto, e con esso la rigida divisione in tre fasce, vengono così pervase da una profonda riconsiderazione per le esigenze di una natura assunta a parametro oggettivo (di luce, di aria, di protezione), ma anche di ispirazione. [...]" (Capitolo 10.9 : L’Asilo Sant’Elia. Oltre il funzionalismo)

domenica 4 marzo 2018

Laboratorio di Progettazione III - Massimo Zammerini: EUR- Una casa flessibile





Tema del Laboratorio A.A.2016/2017:



EUR - UNA CASA FLESSIBILE: residenze a schiera con ambiente di lavoro lungo un asse urbano e servizi comuni su una piazza giardino.


"Il Laboratorio propone il tema della progettazione di due complessi gemelli di edifici a destinazione residenziale. [...]

L’area prescelta per il progetto è costituita da due lotti posizionati sul lato destro e sinistro di via Cristoforo Colombo con accessi principali su via delle Tre Fontane. [...]


Progettazione di un complesso di residenze di tipo a schiera su due o tre piani, disposte planimetricamente a formare una strada che si conclude con una piazza/giardino e un servizio comune. [...]" (Blog di Massimo Zammerini - Lab III programma)

Alloggi

-Tipologia A1 (testata): 197 mq, 7 persone
-TIpologia B: 140 mq, 5 persone
-Tipologia C: 95 mq, 4 persone
-Tipologia D: 60 mq, 2 persone
-Tipologia A2 (testata): 200 mq, 7 persone


Edificio ad uso pubblico

-Piano terra: ludoteca e sala computer
-Piano primo: bar e area lettura
-Piano secondo: sala conferenze e area lettura



Tavola 1 riassuntiva per esposizione formato 100x70
Tavola 1 riassuntiva per esposizione formato 100x70


Render con viste aeree del complesso degli alloggi e fotoinserimenti

Render degli alloggi - esterno ed interno

Render dell'edificio ad uso pubblico - esterno ed interno


Plastico in scala 1:500